Il Destino

**BellaCullen**

E' la prima volta che mi cimento in un racconto che non è Fantasy... Il prologo è venuto fuori improvvisamente, ma sinceramente non so questa storia dove mi porterà... ancora non ho idea di cosa scriverò nè della trama precisa... ma ho deciso di postare il prologo... piano piano la storia verrà fuori Very Happy

Spero che il prologo vi piaccia Smile

Il Destino

Prologo

“Non posso, non posso farlo!”

“Vivian, non dire assurdità, certo che puoi. Sei solo nervosa"

Questo dovrebbe essere il giorno più bello per ogni ragazza,fino a poco fa lo era anche per me, ma improvvisamente mi sentii mancare, come se questa stanza fosse diventata improvvisamente troppo stretta, mi guardavo allo specchio e non riuscivo più a riconoscere i miei lineamenti, incominciai a sentire caldo.

“Agata me ne devo andare, non posso, mi dispiace”

“Non pensi a lui? Come dovrebbe prenderla? E tutta la gente che è venuta per te?”

“Quella gente non è venuta per me, è solo curiosa”

L’evento dell’anno, quella gente era venuta solo per pura curiosità, come poteva perdersi un evento del genere? Come avrebbe fatto a spettegolare se non era presente? Di certo avrei dato un buon motivo per spettegolare, già immaginavo i giornali di domani, meglio non pensarci.

“Agata discussione chiusa. Devo andare, non posso farlo!”

Guardai Agata negli occhi, vedendola abbassare la testa capì che non avrebbe fatto più niente per fermarmi. Mi tolsi il vestito e scappai, dovevo allontanarmi da questo posto, anzi da questa città, da tutti loro, non riuscivo a capire come avevo fatto a trovarmi in questa situazione, come ero arrivata fino a questo punto, ma finalmente sentivo che stavo facendo la cosa giusta.

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**BellaCullen**

Primo capitolo, speriamo bene °_°

Primo Capitolo

Sono le cinque di mattina e sono già in piedi, ormai è da più di un mese che non riesco a dormire bene, avrò dormito tre ore per notte, non so quale sia il motivo, forse l’ansia per il grande evento o forse la paura per la mia nuova vita, ma per ora non ci voglio pensare, altrimenti aggiungerei un nuovo motivo per non dormire.
Come ogni mattina mi alzo per farmi una doccia calda e poi colazione, ormai la mia vita è diventata un’abitudine, non sono come quelle persone che hanno la loro giornata programmata su una tabella, per lo meno non su una tabella reale, ma comunque faccio tutto secondo uno schema, doccia, colazione e lavoro, ah quasi dimenticavo Mark, in mezzo a tutto questo c’è anche il mio ragazzo, anche lui fa parte di uno schema preciso e dettagliato.
Mark è un ragazzo di successo, è un noto produttore discografico, ed è molto famoso qui in Francia come all’estero, stiamo insieme da un paio di anni e all’inizio non riuscivo a capire com’era possibile che si fosse innamorato di me, io sono una normalissima ragazza, faccio la biologa marina e non sono di certo famosa come lui, alle feste o agli eventi a cui partecipa, molto spesso, ci sono tantissime ragazze più belle di me, modelle, cantanti, attrici, quindi perché mai dovrebbe stare con me? Ma dopo i primi tempi non ci feci più caso, ma le persone accanto a lui ci facevano caso eccome e non solo quelle che lo conoscevano.
Non sono una brutta ragazza, sono alta, con i capelli castani, gli occhi verdi e magra, potrei persino fare un po’ d’invidia a certe modelle, ma non sono il tipo di ragazza vanitosa che si fa notare, anzi tutt’altro. Mark mi ha sempre detto che si è innamorato di me proprio per questo motivo, per la mia semplicità.
Ci siamo conosciuti alla vigilia di natale di tre anni fa, come secondo lavoro facevo la cameriera in un ristorante e lui era venuto con alcuni amici per festeggiare il natale, notai subito il suo sguardo quando mi vide arrivare per prendere le ordinazioni, dopo quella sera venne ogni giorno a mangiare e dopo circa una settimana riuscì ad avere il coraggio per rivolgermi la parola e dopo un mese stavamo insieme.
Non ero abituata al suo stile di vita, ma non me lo fece mai pesare, se non mi andava di andare a qualcuna delle sue feste oppure non mi andava di andare ogni giorno a mangiare in ristoranti di lusso non ci andava nemmeno lui per stare con me, diciamo che era il ragazzo d’oro il principe azzurro, ma adesso le cose sono un po’ cambiate, il nostro rapporto è cambiato.

“Allora Vivian?”

“Cosa?”

“Come cosa?! Il grande giorno, quando sarà il grande giorno?”

“Fra un mese Agata, ti prego non me lo chiedere ogni giorno che ci vediamo”

Mancava solo un mese al mio matrimonio e stavo impazzendo, non sarebbe stato come tutti i matrimoni, ci sarebbero stati i giornali, la televisione i fotografi e quattrocento invitati, ovviamente tutti amici e parenti di Mark, i miei invitati portavano la lista a quattrocentodieci, quindi molto pochi rispetto ai suoi, ma lui non poteva fare altrimenti era il suo lavoro, così mi aveva risposto, quando scioccata gli chiesi perché doveva invitare tutta questa gente, io volevo un matrimonio semplice, per me ci potevamo sposare anche da soli, l’importante era il nostro amore non la festa di matrimonio, ma ovviamente le decisioni le prendeva lui.

“Ma Vivian, io proprio non ti capisco, ti stai sposando con lo scapolo d’oro della Francia”

“Agata, non esagerare come al solito!”

“Okay, non è lo scapolo d’oro della Francia, ma è un bravo ragazzo, aggiungi che è famoso e ricco, cosa vuoi di più?”

Certo cosa volevo di più, vista così sembravo una delle tante ragazze patetiche che hanno tutte le fortune della vita e si lamentano perché non sono mai contente, ma io volevo solo il mio Mark, quello di un tempo non il Mark che pensava sempre al lavoro, anche il nostro matrimonio era un’opportunità per il suo lavoro.

“Niente, Agata, sono solo nervosa per il matrimonio”

“Ma è ovvio, è un passo importante e poi non sarà il solito matrimonio, chissà quanti personaggi famosi ci saranno”

Di certo Agata non aveva la dote di farti rilassare, anzi mi aveva messo ancora più ansia, così decisi di rovinarmi ancora di più la giornata, di sicuro stanotte avrei dormito ancora di meno.

“Ti va di accompagnarmi per scegliere il vestito?”

“Cosa?? Non hai ancora preso il vestito? Ma sei pazza? Il matrimonio è fra un mese, doveva essere già pronto!”

“Calmati, adesso andiamo e lo prendo, ci vorrà un’ora al massimo”

Dopo tre ore non avevo ancora trovato il vestito adatto a me, ero andata nella boutique che mi aveva consigliato Mark, ma non riuscivo a trovare niente, mi avevano fatto vedere più di cento vestiti, ma nessuno andava bene, avevo provato un abito vittoriano, uno rinascimentale, uno che riprendeva gli abiti da sposa dei primi del novecento, uno medievale, un altro che mi faceva sembrare una mongolfiera.

“Mi scusi, non avete qualcosa di più semplice?”

La commessa mi guardò con uno strano sguardo, oserei dire disgustata, come se l'avessi insultata con la mia domanda.

Dopo altre due ore trovai il vestito adatto a me, anche se non piaceva a nessuno lo acquistai.

**Valviol**

Kikkaaaa!
Scrivi divinamente!
Sono davvero curiosa!
è una storia bella e che rispecchia tutte noi twilighters!

Noi siamo ragazze semplci a cui non importa dei contorni ma di quello che sta al centro!

scrivi!
ti voglio bene! Embarassed

**BellaCullen**

Grazie Vale... mmm

Ti Voglio Bene

**Ely84**

uuuuuuuuuuu...evvivaaaaaaaaaa!!!!! wauuu

la mia mammina ha ricominciato a scrivere!!!
non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo!!! Very Happy

**BellaCullen**

Ho già scritto quattro capitoli... stasera posterò il secondo capitolo... spero vi piaccia...

Ely aspettavo il tuo commento mmm

Grazie

**Ely84**

prego dolce mamma....ti voglio bene Embarassed

**BellaCullen**

Spero vi piaccia anche questo capitolo Surprised

Nella mia testa la storia sta prendendo forma, per fortuna °_°

Secondo Capitolo

“Tesoro stasera abbiamo la cena di prova”

“Lo so Mark, ci saranno anche i tuoi genitori?”

“Certo, non mi dire che hai ancora timore di mia madre”

Timore di sua madre?! No, non era timore, era proprio terrore mi aveva sempre trattata con sufficienza, anche un bambino si sarebbe accorto che non le piacevo e che era contraria al nostro fidanzamento e al nostro matrimonio, ma Mark diceva che era la mia fantasia che mi faceva vedere le cose in questo modo.

“Non dire sciocchezze, volevo solo sapere chi veniva alla cena di stasera”

Ovviamente non avrei mai detto a Mark che ero terrorizzata all’idea di passare due ore con sua madre.

“Ci sarà tutta la mia famiglia, anche mio fratello con sua moglie”

Ero bloccata dalla paura,Sophie, la moglie di André, era uguale alla madre di Mark, andava molto d’accordo con lei e insieme erano come l’uomo nero per un bambino, mi terrorizzavano, ma non potevo nascondermi sotto le coperte come facevo da piccola quando avevo paura, dovevo andare alla cena e subire le loro torture, tanto sarebbero state solo due ore.

“Bene, allora ci sarà da divertirsi”, feci il miglior sorriso che potevo

Alle 20 eravamo al ristorante, avevo messo il vestito nero che mi aveva consigliato Mark, non mettevo mai ciò che mi consigliava, ma dato che dovevo cenare con la sua famiglia ho pensato che era meglio vestirmi come mi consigliava, di sicuro non mi avrebbe mai fatto mettere qualcosa che sua madre non approvava.
Appena arrivati al nostro tavolo il primo che venne a salutarmi fu André, il fratello di Mark, con lui avevo costruito un bel rapporto, qualche volta ci eravamo anche presi un caffè insieme, era diverso dalla sua famiglia ed era l’unico insieme a suo padre che non mi trattava come una manipolatrice di figli.

“Vivian come stai?” mi disse abbracciandomi

“Bene, André, grazie”, gli risposi ricambiando l’abbraccio

“Salve, Signora Adeline, come sta?” cercai di sorridere mentre la salutavo, per nascondere la paura

“Bene Velin” mi rispose senza degnarmi di uno sguardo, sbagliando di proposito il mio nome

“Vivian, mamma, si chiama Vivian”

“Non è importante un nome, si può sbagliare”

Certo, dopo tre anni era normale sbagliare il mio nome, faceva sempre così e usava nomi sempre più strani, iniziavo a pensare che li cercava prima di vedermi, perché erano impossibili da inventare sul momento.

“Non si preoccupi Adeline, non è importante un nome”

Mi guardò alzando gli occhi per qualche secondo e senza rispondere salutò Sophie con un caloroso abbraccio, come se questo potrebbe darmi fastidio, certo avrei preferito avere una suocera con cui andare d’accordo, ma non era così importante.

“Signor Armand è sempre un piacere vederla” dissi con un vero sorriso porgendogli la mano

“Anche per me Vivian”disse abbracciandomi

Due cose mi fecero rimanere di sasso, l’abbraccio del padre di Mark e il tono che aveva usato per pronunciare il mio nome, aveva alzato la voce di proposito calcandolo e sono quasi sicura che mentre lo pronunciava aveva guardato sua moglie, ero felice per la prima volta stasera, era sempre una piccola vittoria.
Sophie si limitò ad un cenno con la mano ed io feci altrettanto.
Finiti i saluti ci sedemmo al tavolo, per fortuna l’antipasto passò senza problemi, ovviamente l’aveva scelto Mark sotto stretta sorveglianza della madre, c’erano due primi nel menù e quello a base di pesce l’avevo scelto io, in questo momento mi stavo maledicendo, Adeline sicuramente stava aspettando questo momento, infatti mangiava facendo strane espressioni col viso.

“Adeline ma non lo mangi?” chiese Armand con un tono duro, sicuramente anche lui aveva notato la scenetta della moglie

“Non sono convinta di questo primo, accostare le fragole con il pesce, non mi sembra molto sensato”

Ovviamente Sophie non si fece scappare quest’occasione

“Anche a me non piace molto, non avevo detto niente pensando che solo a me non piaceva”

“Chi ha scelto questo primo?”, Chiese Adeline, di certo sapeva che l’avevo scelto io

“Io” alzai la testa lentamente per trattenere la rabbia

“Come mai quest’accostamento?”

“Me l’ha consigliato lo Chef”

“Capisco, possiamo chiamarlo un momento?”

“Certo” rispose Mark, non andava mai contro sua madre

“Salve signora, mi dica, c’è qualcosa che non va con la cena?” disse lo chef

“E’ tutto squisito, solo che non comprendo l’accostamento delle fragole col pesce, non mi fraintenda, è buonissimo, solo che forse non sono abituata a questi gusti, quindi ho il timore che a qualcuno potrebbe non piacere”

Certo, come no, ma perché non diceva le cose come stavano, non le piaceva solo perché l’avevo scelto io.

“Nessun problema potremmo sostituirlo con un riso ai frutti di mare, è un piatto semplice che dovrebbe piacere a tutti”

“E’ perfetto, era proprio quello che avevo in mente”

“Cambio subito il piatto, se c’è qualcos’altro che non va bene, fatemi chiamare senza problemi”

Ovviamente non ci sarebbe stato nient’altro che non andava bene, perché tutti gli altri piatti li avevano scelti Mark e sua madre, quindi sarebbero stati ottimi, cercai di non farmi rovinare la serata ulteriormente mangiando senza alzare la testa dal piatto, per fortuna la cena finì in fretta.

“Tesoro, stasera a cena non hai detto una parola”

“Invece ho parlato, con Andrè e tuo padre”

“Avrai detto si e no tre parole in tutta la serata”

“Ovvio, eravamo lì per la cena di prova, non per fare conversazione, ero concentrata sui piatti”

Non riuscivo a capire come non si accorgeva del comportamento di sua madre, per tutta la serata non aveva fatto altro che parlare delle ex fidanzate di Mark, tutte grandi modelle e attrici, era ovvio che l’aveva fatto per farmi sentire ancora più inutile.

“Scusa mia madre per i discorsi che ha fatto, ma le piace ricordare il passato, non l’ha fatto per farti un dispetto”

“Mark, ma come fai a non capire? Certo che l’ha fatto apposta, altrimenti che motivo aveva di parlare delle tue ex alla nostra cena di prova?”

Avevo trattenuto la rabbia per tutta la sera, ma adesso stavo scoppiando, ad aiutarmi c’erano anche i quattro bicchieri di vino che avevo bevuto durante la serata.

“Mon petit, non dire assurdità, voleva solo fare un po’ di conversazione con me, perché non ci vediamo mai”

“Non mi chiamare in quel modo, lo sai che non lo sopporto!” Sbottai, alzando la voce “ Se voleva fare conversazione, c’erano altri argomenti, per esempio il lavoro, oppure poteva chiedere a che punto è la nostra nuova casa, ci sono tantissimi argomenti di conversazione, quello delle ex è stato un pretesto, sperava in un mio intervento, ma non sono così stupida”

“Vivian, adesso basta, non ti permetto di parlare così di mia madre, sei tu che hai pregiudizi verso di lei, lei ti adora, è meglio che vai a letto, te lo dico sempre che non devi bere”

“Forse il vino mi sta aiutando a dirti quello che penso, dato che quando sono sobria non riesco a dirtelo, mi adora? Non mi fare ridere, che grande cavolata, lei mi odia e pensa che sto con te per i tuoi soldi, ma dille di stare tranquilla, non me ne frega niente dei tuoi soldi, volevo te non quello che ti sta intorno”

“Ci vediamo domani, Vivian!”

“Vai, vai, corri da mammina!”Gridai contro la porta chiusa, tutte le nostre discussioni finivano così, quando il discorso non gli andava bene, se ne andava.

Per questo preferisco assecondarlo e non fare discussioni, perché alla fine vince sempre lui, quindi che senso ha dirgli quello che penso?
Me ne andai a letto stravolta, sperando di dormire un po’ di più, domani mi aspettava la solita giornata, doccia, colazione e lavoro.

**Ely84**

sta suocera... Mad

povera Vivian Sad

**kikii__87**

mamiiiiiiiiiiiiiiii ma perchè non mi hai avvisato ????????????? sai che mi piace tantissimo come scrivi e trovarmi 1 tua nuova ff ora è come aver ricevuto in anticipo il regalo di natale °_°

sei bravissima e non vedo l'ora di vedere come prosegue la storia tvb Embarassed

**BellaCullen**

Grazie Tesoro... sei sempre troppo dolce Embarassed

Sono contenta che ti piace mmm

Mi rendi felicissima Smile

**Valviol**

Madòòòòòòòòòò che rabbiaaaaaaaaa!

E lui non è un uomo ma na caccolina! Laughing

**BellaCullen**

Terzo Capitolo

“Com’è andata la cena di ieri?”

“Non me ne parlare” stamattina mi ero alzata con il re dei mal di testa, non riuscivo a fare conversazione

“Signorine, che cosa posso portarvi?” non mi ero neanche accorta che il cameriera era davanti al nostro tavolo che aspettava le ordinazioni

“Per me un caffè doppio, molto forte!”

“Per me un cappuccino, grazie”

“Arrivano subito!” rispose il cameriere andando verso il bancone

“Dalla tua ordinazione, deduco che la serata non è andata molto bene”

“Molto perspicace, Agata” dissi tenendo le mani sulle tempie, cercando di far passare il dolore

“Non te la prendere con me se la serata non è andata bene!”

“Scusami hai ragione, ma ho un mal di testa pazzesco, alla cena c’erano i genitori di Mark, compresa Sophie!” dissi alzando leggermente la testa per guardare la sua espressione

“Allora sei perdonata! Non è facile stare a cena con due streghe del genere”

Mi fece ridere la sua risposta, per fortuna che c’era lei, altrimenti non avrei superato la mattinata, le raccontai tutta la serata, ovviamente era disgustata dal comportamento di Adeline, ed era fiera di me, per il mio comportamento, dopo la colazione ci salutammo per andare ai rispettivi lavori.

“Vivian, devi analizzare l’acqua dei delfini, dovevi farlo ieri!”

Ci mancava solo il mio capo, sarebbe andata d’accordo con Adeline, mi odiava e il motivo potevo immaginarlo, era amica di Sophie, anche lei pensava che stavo con Mark per i suoi soldi, che stupide certe persone!

“Certo Anne, lo faccio subito”

Dopo due ore avevo finito il mio lavoro, non vedevo l’ora di andare a casa per rilassarmi un po’, ancora il mal di testa non era passato.

“Vivian prima di andartene potresti aiutarmi con questi due turisti? Sono americani e non capisco una parola di quello che stanno dicendo”

Ovviamente lei conosceva solo la sua lingua, ma io dovevo conoscerlo l’inglese, altrimenti non mi avrebbe dato il lavoro.

“Salve signori, potete parlare con me”

“Volevamo vedere le foche, ma non riusciamo a trovarle, non conosciamo il francese, quindi ci viene difficile chiedere informazioni” mi disse l’uomo, poteva avere sessant’anni e teneva sua moglie, almeno credo lo fosse, per la mano, erano innamorati si vedeva dalla loro espressione, ogni tanto si guardavano con un sorriso complice, adoravo questo tipo di amore

“Vi porto io alla loro vasca, non ci sono problemi e se volete vedere qualcos’altro chiedete pure a me” dissi sorridendo

“Grazie, lei è molto gentile”

Li portai alla vasca e mi fecero tantissime domande, non solo sugli animali, anche sul mio lavoro, se mi piaceva farlo, come mai avevo scelto questo lavoro, mi dissero che erano venuti in Francia per festeggiare i quarant’anni di matrimonio, si erano conosciuti proprio qui a Parigi quando avevano diciotto anni e a venti si erano sposati e ancora si amavano come la prima volta e si vedeva che erano sinceri, sembravano due ragazzi con la prima cotta, li salutai all’uscita del parco con un caldo abbraccio e mi promisero di venirmi a salutare prima della loro partenza.

Sulla strada del ritorno mi sentii ancora più triste, pensai al mio rapporto con Mark, chissà se anche noi avremmo festeggiato i quarant’anni di matrimonio e se anche noi ci saremmo amati per così tanto tempo, non ero più sicura di niente, ero sempre stata una ragazza sicura della mia vita. A dieci anni avevo deciso che sarei diventata una biologa marina, avevo studiato per diventarlo e a ventun’anni ero laureata, adesso a ventiquattro avevo un lavoro che mi piaceva, biologa marina in un parco acquatico, avevo realizzato il mio sogno, ma non ero più sicura come un tempo, mi stavo sposando con un uomo che non riusciva a darmi ciò che volevo, mi faceva bei regali, mi portava in bei posti, ma non era quello che desideravo, volevo solo il suo amore e la sua protezione, non volevo essere una ragazza da esibire al suo fianco.
Stavo diventando esattamente come le persone che odiavo, sarei stata la moglie di Mark, non Vivian, quasi nessuno conosceva il mio nome, per tutti ero la fidanzata di Mark, ma volevo veramente questo dalla mia vita? Volevo diventare una moglie depressa e infelice? Chi poteva desiderare una cosa del genere.

Arrivai a casa e mi misi a sistemare ogni angolo, da sempre questi gesti mi facevano rilassare, perché non mi permettevano di pensare, ed era proprio quello che volevo fare, non pensare a niente.

Non mi aveva chiamata per tutto il giorno Mark e stranamente ero felice, non avevo voglia di sentirlo per oggi e neanche di vederlo.

La sera suonarono alla porta ed era lui, con un mazzo di fiori e la cena cinese, sapeva che adoravo il cinese, questo era il suo modo di scusarsi, lo feci entrare e non menzionai la cena della sera prima, non avevo voglia di litigare, mi era passato il mal di testa e non volevo farlo ritornare.

I giorni passarono tranquilli e in fretta, domani sarebbe stato il grande giorno.

“Vivian, ma sicura che non vuoi festeggiare l’ultimo giorno di libertà?”

L’ultimo giorno di libertà, da domani sarei stata la signora Moreau.

“Sono sicura, preferisco festeggiare insieme a te a casa mia con due coppe di gelato” dissi porgendole la sua

“Okay! Non avere paura, lo so che sei terrorizzata, ma vedrai che sarà fantastico, domani sarai sposata con Mark e la tua vita cambierà, ma non è una brutta cosa, anzi stai vivendo una favola”

“Certo, una favola! Per favore non parliamo del matrimonio, godiamoci questo gelato!”

La serata passò troppo in fretta, fra risate e racconti della gioventù, mi addormentai stanca, cercando di non pensare a quello che mi aspettava domani

**kikii__87**

bellissimo capitolo eri Wink

mi è piaciuto molto anche se sono convinta che questo matrimonio non avverrà o almeno lo spero
aspetto il seguito con ansia mmm

bravaaaaaaaaaaaaa

**BellaCullen**

Il capitolo l'ho già scritto... ma aspetto almeno due giorni prima di postarlo... per dare il tempo anche alle altre di leggere Smile

Grazie